Alcuni genitori si chiedono se si può imparare ad essere un buon genitore o meglio come si comporta un buon genitore. La risposta è stata fornita da diversi grandi pedagogisti, pediatri dell’ultimo secolo che hanno in vari modi, spiegato che non esistono genitori perfetti e che essi non sbagliano mai. Ma cosa significa questo? Non di certo vuole essere un modo per giustificare e per legittimare ogni tipo di comportamento o peggio per non cercare di migliorarsi, ma semplicemente significa che l’educazione avviene attraverso la relazione con l’altro che è un rapporto complesso tra due esseri umani che si svolge attraverso la condivisione del proprio mondo interno. Mentre per qualsiasi altra attività umana anche complessa è possibile imparare procedure e tecniche, per essere un genitore non basta quello, perchè essendo una relazione, questa si costruisce attraverso me stesso. Educare vuol dire anche promuovere la crescita del proprio figlio conformandola ai propri valori di riferimento e quindi non esiste un modo giusto o sbagliato e il condizionamento è inevitabile. Sicuramente è giusto informarsi perchè la nostra società è piu complessa, ricca di stimoli e, nel bene e nel male, i genitori non sono gli unici che educano, perchè gli individui fin da piccoli sono sottoposti alla socializzazione dei mass-media e delle istituzioni scolastiche e formative che accolgono i bambini fin da piccolissimi. Ciò che è importante sapere è che i bambini hanno dei bisogni imprescindibili e che gli adulti (genitori o gli altri caregiver) che si occupano di loro sono la fonte di tutto ciò che imparano e lo fanno non solo dalle parole che questi pronunciano ma anche dal loro comportamento, dalle loro emozioni, dai sentimenti, dalle rappresentazioni e significati che attribuiscono al mondo.

Se il nostro bambino fa fatica ad addormentarsi, in piccola parte può derivare dalla sua natura rispetto al ciclo veglia-sonno, ma sicuramente molto di più da quello che per l’adulto significa il momento del sonno. Ci sono molte cose che le persone non sanno di loro stesse, ma che le comunicano ugualmente. Il lavoro del consulente educativo, esperto nella gestione del sonno, oltre a fornire strumenti, cerca di accompagnare i genitori ad essere più consapevoli rispetto a ciò che ruota attorno a questo momento della vita del proprio bambino e questo è il primo passo per affrontare e risolvere il problema.